Un difetto dell’Anima non si può correggere sul viso ma un difetto del viso, se corretto, può guarire l’Anima
Jean Cocteau

La mia passione per l’estetica nasce fin da bambina!
Alla classica domanda che viene fatta ad ogni bambino “Cosa vuoi fare da grande?”
Io rispondevo sempre “l’estetista”, pur non sapendo bene cosa fosse, dato che mia madre e le mie sorelle più grandi non fossero mai entrate in un centro estetico.
Eppure ho sempre sentito questo impulso…. Ed ecco che alla fine del biennio professionale, supportata dalla mia famiglia, mi iscrissi alla scuola di estetica, esattamente all’ENDAS di Pisa e da lì è iniziato il mio cammino professionale e formativo.
Mi ricordo sempre una frase, del poeta e drammaturgo Jean Cocteau (1889-1963), che lessi il primo giorno entrando nell’aula di trucco: “Un difetto dell’Anima non si può correggere sul viso ma un difetto del viso, se corretto, può guarire l’Anima”.
Mi colpì profondamente, perché rispecchiava come si sentivano migliaia di donne e, come mi sentivo io in quel periodo. La mia pelle era colpita da una forma piuttosto aggressiva di acne che ho dovuto combattere per anni, prima perché se ne andasse e dopo per far si che il mio viso avesse meno segni possibili.
Inoltre non sono mai stata una ragazza “filiforme”, ho lottato per anni con il mio sovrappeso e tutto questo rafforzava in me l’idea di usare la mia esperienza personale nella mia professione.
Volevo che tutte le donne avessero l’occasione di migliorare il proprio aspetto. Nella mia visione, però, non c’era uno stravolgimento della propria persona ma una armonizzazione delle forme e una valorizzazione dei tratti somatici del viso.
Partendo dal presupposto, da me sposato appieno, che, come mi disse un truccatore conosciuto durante un corso, “Non esistono persone brutte, esistono persone che non sanno valorizzarsi”.
Questa esperienza personale, che per molti può sembrare banale, in realtà, ha rafforzato, in me, ancora di più la passione per il mio lavoro, cercando di approfondire tutte le “Problematiche” della pelle.
Già in quel periodo stavo lavorando in uno dei più grandi centri estetici della zona, dove sono rimasta per ben 19 anni.
Lì sono cresciuta non solo anagraficamente ma anche professionalmente, e ci ho fatto la mia gavetta. Rispetto ad oggi, all’epoca, non c’erano gli stage ma imparavi guardando e ci voleva tempo prima di poter agire sulle persone.
Ho avuto modo di apprendere varie tecniche, infatti in questi anni sono decorsi molteplici tipologie di approccio al mondo dell’estetica.
Dalle apparecchiature, alle manualità più specifiche e performanti, fino ai prodotti di ultima generazione.
Avevo voglia di imparare, di conoscere, approfondire. Volevo sviscerare tutto quello che riguardava la pelle e cosa potevo fare per ottenere dei risultati visibili, andando oltre l’antinvecchiamento. Il mio obbiettivo, forse anche troppo ambizioso, era quello di risanare, per quanto possibile in un ambiente non medicale come il centro estetico, i visi che trattavo.
Questa voglia di “sapere” mi ha portato a rimettermi in gioco, ed è così che ho deciso di aprire la mia piccola attività e confrontarmi con una realtà diversa, ripartendo quasi da zero.
Ma è proprio grazie a questo che ho rimesso in discussione tutto, rivoluzionando tutto il mio metodo di lavoro, fino ad arrivare a creare il mio protocollo per il recupero di pelli danneggiate “Bio-Lifting”.
Una persona tempo fa mi disse: “Se sei convinta di quello che fai, vai avanti e non ti voltare”.
In realtà ogni tanto mi guardo indietro, osservo il mio percorso, le insicurezze che ho avuto, i pianti fatti nei momenti di stanchezza, i dubbi su un lavoro svolto… ripagati interamente oggi da chi si affida a me, da un sorriso soddisfatto su un volto tornato ad essere piacente, dall’essere cercata per avere un consiglio su una problematica.
Tutto questo mi ripaga dai sacrifici fatti. Non c’è gioia più grande, per me, nel vedere una persona che torna a sorridere grazie al mio aiuto.
Ambra Lambertucci